Lettera a Radio 24 |
Stamani ho ascoltato alcune lettere che avevano come argomento l’ipotesi di costruzione di una moschea a Bologna, una mi ha colpito in particolare per il livore che traspariva tra le righe nei confronti dei tanti immigrati che qui sembra abbiano “trovato l’america”, una serie di privilegi, dal lavoro alla casa, che nel loro paese non hanno. Mi pare ovvio che se le persone emigrano è per migliorare la propria condizione di vita; se a casa loro stessero bene non si metterebero nella avventura della emigrazione. Forse non ci rendiamo conto fino in fondo quale sia la condizione reale di immigrati in un paese dove tutto è straniero, né ci rendiamo conto quale tipo di business sia l’immigrazione per noi residenti. Il privilegio della casa spesso consiste in un garage malamente attrezzato, o in una soffitta, senza servizi, pagati a caro prezzo, naturalmente al nero per evadere le tasse. Basterebbe calcolare quante sono le residenze di soccorso presso le Caritas, le Arci ecc. per capire quanti immigrati non hanno regolare contratto d’affitto. Non so se possiamo parlare di privilegio quando si tratta di lavoro nero, e così via. Cordiali saluti egrazie per la “passione” nel vostro lavoro. |
21.09.2007 |