tiro

HOME
TIRO al BARATTOLO

straniero

Lettera a Radio 24

Stamani ho ascoltato alcune lettere che avevano come argomento l’ipotesi di costruzione di una moschea a Bologna, una mi ha colpito in particolare per il livore che traspariva tra le righe nei confronti dei tanti immigrati che qui sembra abbiano “trovato l’america”, una serie di privilegi, dal lavoro alla casa, che nel loro paese non hanno. Mi pare ovvio che se le persone emigrano è per migliorare la propria condizione di vita; se a casa loro stessero bene non si  metterebero nella avventura della emigrazione. Forse non ci rendiamo conto fino in fondo quale sia la condizione reale di immigrati in un paese dove tutto è straniero, né ci rendiamo conto quale tipo di business sia l’immigrazione per noi residenti. Il privilegio della casa spesso consiste in un garage malamente attrezzato, o in una soffitta, senza servizi, pagati a caro prezzo, naturalmente al nero per evadere le tasse. Basterebbe calcolare quante sono le residenze di soccorso presso le Caritas, le Arci ecc. per capire quanti immigrati non hanno regolare contratto d’affitto. Non so se possiamo parlare di privilegio quando si tratta di lavoro nero, e così via.
Non ci rendiamo conto di quanto “bene” riceviamo dal fenomeno della immigrazione, dalle fedeli badanti dei nostri anziani, gli infermieri negli ospedali e i tanti servizi che non trovano più mano d’opera italiana, senza considerare il contributo economico al welfare ed al sistema pensionistico degli intaliani.
Per quanto riguarda il problema della moschea mi ricordo che il Cardinal Pompedda, deceduto l’anno scorso, ebbe a dire che occorre favrire la costituzione delle moschee perché la religione fa parte della dignità della persona. Ora riconoscere la dignità dell’altro è l’unico mezzo che abbiamo per affermare la nostra.

Cordiali saluti egrazie  per la “passione” nel vostro lavoro.

21.09.2007